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Ho sempre pensato alla morte come un qualcosa di astratto. Come un qualcosa che non avrebbe mai turbato la mia pace interiore, la mia tranquillità. Ma poi arriva il momento in cui la morte la vedi da vicino. Mio nonno è morto. Mi resta difficile scriverlo, perchè è come se digitando quelle parole su una tastiera divenisse tutto reale. E' come se dicendo "E' morto, non c'è più, se n'è andato" sembri più vero. Mi sembra ancora di vederlo, con il suo passo lento ed incerto, le mani dietro la schiena leggermente incurvata, il suo sorriso buono. Ho ancora l'impressione che andando a trovarlo lui sia lì, ad aspettarmi. Di dargli un bacio e dirgli "Ciao nonno", mentre lui, seduto al tavolino, gioca a carte,facendo un solitario, magari con il cappellino verde acido, o con quello della lazio, inseparabile. Ma lui non c'è. Non c'è e non ci sarà più. Non tornerà più a casa per riempire di caramelle il barattolo di latta, che prontamente io e le mie cugine assalivamo golose. Ho ancora impresso nella mente il rumore sordo che faceva quel barattolo ogni volta che lo richiudevo, appoggiando sopra il coperchio; e la delusione, nel vedere che era vuoto. Ora sarà sempre vuoto. "Ho portato le caramelle" mi diceva. Ma a volte quelle che mi piacevano non c'erano. Ne prendevo alcune a caso, magari non le mangiavo. Le prendevo solo per fargli un piacere e le mettevo in tasca.O forse sono ancora sul fondo di qualche borsa. Non riderà più con la sua voce roca, che ho ancora impressa nella mente. Non troverò più il televisore al massimo volume. Oh, quante volte rinunciavo a vedere la tv nell'altra stanza, solo perchè teneva il volume troppo alto ed era impossibile sentire anche solo una parola. Se solo potessi, se solo potessi rivederlo un'altra volta, per cinque fottutissimi minuti, per renderlo felice,per fare una partita a carte, partita alla quale tante volte ho detto di no solo per starmene in santa pace a vedere la televisione. Sai nonno, mi dispiace tanto. Vorrei aver giocato a carte di più con te, vorrei aver mangiato quelle caramelle rosse che tanto ti piacevano, ma che io odiavo. Vorrei aver trascorso più tempo con te. Vorrei averti dato l'ultimo bacio, quella sera in ospedale, invece di starmene in un angolo con le lacrime agli occhi perchè sapevo che non ti avrei più rivisto. Non ho avuto la forza, non ho detto niente, io lo sapevo. A differenza degli altri che chiacchieravano ed erano tranquilli, perchè apparentemente non c'erano problemi, io lo sapevo. Sai, quei sesti sensi, quelle sensazioni che ignori, ma che ci sono, e a volte son...Read the whole post... |
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